RESORT 4 STELLE AD ISOLA D'ELBA
HOTEL DÉSIRÉE
Sulle tracce di Bonaparte nel tour delle ville napoleoniche sull’Isola d’Elba
Storia, arte ed eredità di Napoleone ad un passo dall’Hotel Désirée
A pochi minuti dall’Hotel Désirée, raggiungibili sia in auto che in bici, il comune di Portoferraio ospita due tra le più importanti ville napoleoniche dell’Isola d’Elba, fatte costruire dall’Imperatore Bonaparte che qui trascorse 10 mesi in esilio tra il 1814 e il 1815 dopo la sconfitta a Lipsia.
Villa di San Martino nasce come residenza estiva dell’Imperatore. Rimasta inabitata a causa della sua fuga dall’isola per guidare “I Cento Giorni”, è caratterizzata da un elegante stile parigino. La villa è immersa in una vallata fitta di boschi e, nonostante le dimensioni modeste degli 8 ambienti che la compongono, conserva al suo interno diversi elementi di pregio artistico riportati alla luce dai recenti restauri.
Tra le stanze più riccamente decorate, la Sala del nodo dell’amore prende il nome da una scena affrescata sul soffitto, opera del piemontese Antonio Vincenzo Revelli e rappresentante due colombe che, tirando con il becco le estremità di un nastro, creano un nodo. Secondo la tradizione la raffigurazione è l’allegoria della tormentata storia d’amore tra Napoleone e Maria Lusia d’Austria.
Ma è senza dubbio la sala da pranzo l’area più famosa della dimora. Meglio conosciuta come Sala Egizia è stata voluta dall’imperatore per celebrare il successo della campagna in Egitto. Sulle pareti trompe l’oeil raffigurano scene di battaglie esotiche contornate da colonne con incisioni di geroglifici. Tra queste decorazioni parietali spicca ancora la frase: "Ubicumque felix Napoleon", scritta dallo stesso Napoleone. Sul soffitto la raffigurazione di un’apertura centrale sembra proiettare verso il cielo, mentre i segni zodiacali intorno a essa governano gli eventi terreni rappresentati. Al suo centro la sala accoglie una vasca ottagonale dalla quale probabilmente fuoriusciva dell’acqua. Suggella di meraviglia il tour una sosta sul balcone con una ritemprante vista sulla vallata.
Una collezione d'arte da visitare
La Galleria Demidoff a villa San Martino
Nel 1851 villa San Martino divenne proprietà del principe fiorentino Anatolio Demidoff, marito di Matilde Bonaparte, nipote di Napoleone, e a lui dedicò un museo fatto costruire sotto la residenza. Questo edificio in stile in stile neoclassico ospitò fino alla morte del principe una delle più importanti raccolte di cimeli napoleonici e una ricca collezione ornitologica di circa 900 esemplari elbani, andata perduta durante la Seconda Guerra Mondiale.
Oggi all’interno della Galleria Demidoff è possibile ammirare incisioni, litografie, acqueforti, numerosi ritratti di Napoleone e dei suoi familiari e la Galatea del Canova, per la quale sembra aver posato Paolina, sorella minore dell’Imperatore.
Portoferraio ospita anche Villa dei Mulini, collocata nella parte alta del suo centro storico, con uno splendido panorama sulla scogliera e che rappresentò per Napoleone la residenza urbana destinata agli affari. Il suo nome deriva dall’antica presenza di mulini in questa zona particolarmente ventilata. L’impianto originario della palazzina risale al ’700 e nasce con la funzione di palazzo pretorio.
Il lascito di Napoleone
Ambienti raffinati e colmi di cultura
Napoleone sottopose Villa dei Mulini a importanti modifiche strutturali, edificando un maestoso Salone delle Feste, in stile impero con affaccio sul canale di Piombino, adibito alle cerimonie ufficiali, e ricavando dalla demolizione di alcuni edifici militari uno splendido giardino all’italiana con rose, agrumi e piante esotiche e che oggi è abbellito da una statua di Minerva e da una copia della Galatea di Canova.
La grande biblioteca presente al piano terra ci racconta di Napoleone come uomo di cultura oltre che di azione. Questa stanza accoglie la ricca collezione di volumi dell’Imperatore, in gran parte provenienti dalle raccolte personali di Fontainebleau e riconoscibili per la raffinata legatura in pelle con impresso lo stemma imperiale.
Sebbene il mobilio originale sia stato depredato nel corso dei secoli, quello attuale che riempie i due piani della villa trasmette l’atmosfera di opulenza di cui Napoleone amò circondarsi anche lontano dallo sfarzo delle sedi imperiali.